di Marco Lofino
Sono in molti a ritenere quello che va dal 1 al 20 Marzo 1974 uno dei migliori tour di Elvis in senso assoluto. E sono anche io di questa idea ascoltando spesso registrazioni di quel periodo. Il luogo comune secondo cui dopo lo special “Aloha From Hawaii” Elvis non avesse più fornito altre prestazioni vocali e sceniche degne di nota è presto smentito, anche se a dire il vero non ci vuole molto, basta solo ascoltare per poter comprendere, e soprattutto, conoscere.
Cosa distingue questo periodo da altri nell’enorme mole concertistica prodotta dal cantante? Dal punto di vista delle canzoni, poco o nulla. La scaletta è più o meno standard, con la riproposizione di classici “nuovi” degli anni cinquanta come “Trying To Get To You” e “My Baby Left Me”, ed il consolidamento di un breve ma intenso medley di rock and roll che spazia da “Long Tall Sally” ad “Hound Dog”.
Ciò che invece è evidente alle orecchie di chi ascolta è l’assoluta confidenza di Elvis sotto ogni punto di vista. La sua voce è molto più forte e solida rispetto alle esibizioni dal vivo dell’anno precedente (Aloha a parte ovviamente), il suo umore è nettamente migliore ma senza eccessi o bizzarrie particolari, tipo a Las Vegas solo pochi mesi prima. Elvis ha il controllo assoluto della situazione ed i brani proposti sono tutti cantati con impegno e concentrazione, persino quelli degli anni cinquanta che spesso Elvis proponeva forse perchè tacitamente (e non solo) voluti dal pubblico, tipo i rock and roll più tradizionali
Ieri, in questo spazio, è stato pubblicato da “you tube” in varie parti il concerto del pomeriggio del 16 Marzo a Memphis. Di per sé potrebbe sembrare una data come un’altra, in realtà non è così, perché si trattò del primo show di Elvis “in his hometown”, come amava dire lui, dopo tredici anni. Nel suo “Hello Memphis” prima d’introdurre il rituale di “I Got A Woman”, c’è tutta la gioia del tornare a casa, ancor più evidenziata in questa frase dello show finale del 20 marzo, sempre a Memphis, con cui Elvis si congeda dal suo pubblico prima di prendersi un periodo di riposo di qualche mese
“I’d like to tell you something if I could. It’s always been said that a person cannot return to their hometowns but you have disproven that theory completely – and you really made it worthwhile.”
(trad: vorrei dirvi qualcosa se posso: si è sempre detto che una persona non può tornare nella sua città natale ma avete smentito questa teoria completamente e grazie a voi ne è valsa veramente la pena”
Con tutta probabilità, il concerto di Memphis del 20 Marzo è il migliore dell’intero tour. Molto buono anche lo show di Richmond di due giorni prima. Ma come detto in precedenza, l’Elvis dei primi sei sette mesi del 1974 è un’artista ancora in pieno controllo del palco, della voce, e persino dei suoi musicisti, che vengono persino bonariamente ( ma forse non troppo) bacchettati durante l’esecuzione di “My Baby Left Me” ( “All I know is the band I knew is gone”)
Al momento attuale questi sono ancora gli show di questo tour registrati su soundboard ed eventualmente (fondamentale sottolineare la parola “eventualmente”, perché il fatto che il nastro esista non significa che possa essere pubblicato, dipende dalla qualità della registrazione) pubblicabili su disco:
March 8, 1974. Monroe, LA
March 9, 1974. Charlotte, NC
March 15, 1974. Knoxville, TN
March 16, 1974 8.30pm. Memphis, TN
March 17, 1974. 2:30 pm Memphis, TN
March 19, 1974. Murfreesboro, TN
Pertanto non resta altro che attendere ed aspettare in una pubblicazione su disco di questo materiale di per sè non originale ma assai godibile all’ascolto di chi ne fruisce.