31 Dicembre

FROM PONTIAC TO PITTSBURGH – ELVIS NEW YEARS’ EVE CONCERTS

Elvis Friends

No Comments

FROM PONTIAC TO PITTSBURGH – Elvis New Years’ Eve Concerts di Paolo Ubaldi

Pontiac Michigan 31 Dicembre 1975 – Martedì 30 dicembre 1975, pochi minuti dopo mezzanotte il comandante Milo High riceve l’ok per il decollo dalla torre di controllo dell’aeroporto internazionale di Memphis. Lentamente il Lisa Marie, il nuovissimo jet di Elvis Presley lascia l’area hangar e si immette sulla pista di decollo; destinazione Pontiac Michigan dove la leggenda canterà la sera successiva al nuovissimo Silverdome. Lo stadio coperto, della capacità di 90000 posti appena completato, accoglierà la sera successiva il concerto di Elvis. Il colonnello Parker, che come per ogni tour si muove un giorno in anticipo rispetto ad Elvis, è già sul posto e ha già valutato che i biglietti si devono fermare a quota sessantamila, in quanto l’ultimo anello ha una pessima visuale e i fans potrebbero rimanere delusi dalla scarsa visibilità. Per dare maggiore risalto all’evento è stato costruito un palco dove Elvis canterà in posizione sopraelevata rispetto ai musicisti e molto lontano dal pubblico (capendo poco dello straordinario e unico rapporto che lega il ragazzo di Tupelo con i sui devoti fans). I biglietti del concerto vengono stampati con la foto del nostro eroe e alla fine gli spettatori furono 62.500 fruttando un incasso di 816.000 dollari e stabilendo per l’epoca un record mondiale. Poco dopo le quattro del mattino del 31 dicembre una limousine entra nel garage dell’abitazione HIlton Hotel di Troy e lascia nella suite principale Elvis. Il clima atmosferico era particolarmente freddo e creò non pochi problemi ai musicisti all’interno dello stadio che all’epoca non era riscaldato. Gli strumenti dovettero essere continuamente riaccordati. Alle 20.45 Jackie Kahane salì sul palco per il suo monologo fatto di scherzi e battute, seguito da un gruppo bluegrass semi sconosciuto partorito dall’acuta mente di Parker, che suscitarono perplessità tra i fans che in alcuni casi li definirono “offensivi”. Fu poi la volta di J.D Sumner e gli Stamps che proposero una selezione di brani gospel. Nel frattempo Elvis incontrò in camerino il sindaco di Pontiac Wallace Holland e la giornalista della Oakland Press, Jackie Kallen. Poco prima delle 23.10 le luci si abbassarono e la Joe Guercio Orchestra attaccò la famigliare Also Sprach Zarathustra. Nel frattempo Elvis venne fatto salire su una Golf car che lo condusse attraverso un tunnel coperto fin sotto al palco. Appena salì sul palco andò su tutte le furie in quanto scoprì di essere isolato su una piattaforma sollevata rispetto al pubblico distante circa 10 metri e di circa cinque dai musicisti. Essendo un professionista condusse fino alla fine la propria esibizione. Durante l’esecuzione di Polk Salad Annie ruppe il cavallo dei pantaloni del Blue Rainfall Suit e disse “ok, adesso tutti sanno che tipo di biancheria intima indosso!” e chiese a J.D e agli Stamps di sostituirlo e andò in camerino mettendo il V Neck Suit with Puff Sleeves. Per celebrare l’arrivo del 1976 scandì con il pubblico sotto una cascata di palloncini colorati la famosa Auld Lang Syne. Subito dopo si lanciò in un’intensa versione di How Great Thou Art, il cui intenso finale lo fece due volte. Accennò Wooden Heart e concluse il concerto con la classica Can’t Help Falling In Love. Subito dopo lo show tornò a Memphis per festeggiare il Capodanno.

La scaletta dello show fu la seguente:
Also Sprach Zarathusta, See See Rider, I Got A Woman/Amen, Love Me, Trying To Get To You, And I Love You So, All Shook Up, Teddy Bear/Don’t Be Cruel, Heartbreak Hotel, One Night, You Gave Me A Mountain , Polk Salad Annie, Sweet Sweet Spirit (J.D Sumner & The Stamps Quartet), presentazione dell’orchestra, Hail Hail Rock And Roll, My Way, Love Me Tender, Auld Lang Syne, How Great Thou Art, It’s Now Or Never, America The Beautiful, Hound Dog, Wooden Heart, Can’t Help Falling In Love.
Ad ora l’unico documento audio della serata è una registrazione amatoriale effettuata da un fan con un audio godibile considerando che l’impianto audio a detta di numerosi fans soffriva di un eco persistente.
Il concerto è stato emesso su diverse pubblicazioni, tra cui una storica del 1985 su Lp dal titolo ” Changing pant. Consiglio l’acquisto del Cod della Straight Arrow intitolato “Rock Back The Clock”. Per il discorso video esistono degli stralci del concerto in qualità amatoriale reperibili sui Dvd “The Bob Heiss Footage Collection” e “The King On Stage”.

Pittsburgh Pennsylvania 31 dicembre 1976 Il 12 dicembre 1976 Elvis tiene l’ultimo concerto della stagione invernale di Las Vegas, per il secondo anno consecutivo in una stagione sfavorevole agli spettacoli per Las Vegas, Presley ha attirato migliaia di fans ottenendo un tremendo successo. Dopo aver lasciato Las Vegas ha trascorso il Natale a Graceland e il 27 dicembre ha iniziato una tournée di cinque giorni partendo da Wichita per proseguire a Dallas, Birmingham, Atlanta (per la seconda volta in sei mesi) e concludendo con il concerto dell’ultimo dell’anno alla Civic Arena di Pittsburgh davanti a un pubblico meno numeroso dello show di Capodanno dell’anno precedente (16409 spettatori), ma molto caloroso. Per noi fans poi lo show di Pittsburgh è lo show di Capodanno, sarà per la copertina dell’lp (una delle più belle in assoluto a mio parere), sarà per la grinta di Elvis presente in tutto il tour, o per il repertorio scelto. Elvis qui è al massimo dell’entusiasmo forse galvanizzato della presenza della nuova fiamma Ginger Alden. Durante la giornata del 31 dicembre a bordo del Lisa Marie, si trasferì da Atlanta a Pittsburgh e alloggiò all’Hilton Hotel. Una sequenza fotografica lo immortala sorridente e mano nella mano con Ginger mentre si trova nel parcheggio dell’Hilton. Sin dalle prime note di Rider si capisce che lo show inizia con il turbo, segue I Got A Woman dove ripete due volte la seconda strofa. Big Boss Man in cui Elvis ammonisce Tony Brown (il nuovo tastierista della Band) di ridurre la velocità del brano. Lo show iniziato alle 23.25 prosegue con una bella versione di It’s Now Or Never e alle 23.59 si abbassano le luci e Elvis intona Auld Lang Syne per il conto alla rovescia per lo scoccare del 1977. La prima canzone del 77 è Blue Suede Shoes. Dopo la presentazione della Band segue una versione dal doppio finale di Hurt dove sul bis del finale Elvis si sdraia sul palco per un fantastico acuto.
Ma le sorprese non sono finite, a raffica spara Reconsider Baby, seduto al piano canta una fantastica versione di Unchained Melody, eseguita  con il cuore in mano (la quinta versione dal vivo, in quanto aveva iniziato a proporla il 27 dicembre a Wichita). Sorpresone finale, l’unica versione dal vivo di Rags To Riches. Dopo Can’t Help Falling In Love una dimostrazione di Karate sul palco prima di uscire e salire sulla limousine in compagnia della sua bambina Lisa Marie, destinazione Memphis per festeggiare il capodanno.
La scaletta dello show comprese:
Also Sprach Zarathustra, See See Rider, I Got A Woman/Amen, Big Boss Man, Love Me, Fairytale, You Gave Me A Mountain, Jailhouse Rock, O Sole Mio/It’s Now Or Never, My Way, Funny How Time Slips Away, Auld Lang Syne, Blue Suede Shoes, Trying To Get To You, Polk Salad Annie, presentazioni dell’orchestra, Early Morning Rain, Johnny Be Goode, Love Letters, School Days, Fever, Hurt, Hound Dog, Are You Lonesome Tonight, Reconsider Baby, Little Sister, Unchained Melody, Rags To Riches, Can’t Help Falling In Love.
Anche per questo show niente registrazione professionale (finora) ma solo un audience recording e un incredibile documento video filmato da un fan, che dal punto di vista qualitativo rappresenta uno dei migliori documenti del circuito bootleg.
Consiglio a tutti l’ acquisto del cofanetto intitolato “Final Countdown To Midnight” un incredibile documento audio e video correlato da un libretto di circa 100 pagine ricco di foto dello show.

Buon ascolto, buona visione e Buon 2020 a tutti!