18 Febbraio

BRINGING IT BACK

Elvis Friends

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In occasione del 50° anniversario dell’album “Elvis Today” ecco un Focus sul nono brano del disco:

“BRINGING IT BACK”

Ci sono canzoni che non tutti conoscono. Purtroppo.

Tempo fa leggemmo da qualche parte che le canzoni cosiddette “secondarie” di Elvis sono migliori di quelle famose di qualsiasi altro artista. Un’affermazione che fa riflettere nella sua veridicità.

L’ascolto di Elvis Presley, specie per quanto riguarda le ballate e le canzoni romantiche intrise di malinconia (come questa), necessitano di un ascolto attento ed appassionato, proprio come se si vivesse un momento di intimità e profonda connessione con una persona amata.

Il rapporto con Elvis ed i suoi appassionati non si discosta molto da questa immagine.

“Bringing It Back” è uno dei pezzi meno noti al grande pubblico (di casa nostra) che purtroppo, e sottolineo mille volte purtroppo, conosce poco Elvis e ancor meno la sua grandezza.

Incisa nel 1975, solo due anni prima della sua scomparsa, è una di quelle che canzoni che ti toccano dentro, lo fanno sfiorandoti e facendoti emozionare già dal primo ascolto.

Provate a restare al buio, in completa solitudine, magari col camino acceso, un bicchiere di vino rosso e delle cuffie professionali ad accompagnare un ascolto che si riflette nel bagliore del fuoco davanti a voi.

Attraverso le orecchie penetra la nostra anima la voce di Elvis che entra e racconta una storia alla sua maniera, quella di un amore finito percorrendo un flashback di ricordi e rimpianti ( “se solo potessi rivederti, se solo potessi stringerti, toccare il tuo viso e sentire il tuo caldo abbraccio”, cosi recita la prima strofa ) come solo lui sa fare.

Gli attori recitano una parte in una storia, Elvis, che avrebbe voluto essere un grande attore (e forse lo era ma non ebbe la possibilità di dimostrarlo appieno), la racconta con la sua voce facendole vivere come se stesse recitando ed immedesimando ciascuno di noi all’interno di esse facendosi trascinare dalle vibrazioni che la sua voce irradia in chi lo ascolta.

Esiste una versione alternativa del brano (la prima take) con un approccio leggermente diverso nella parte centrale (“thinkin’ in my solitude, wonderin’ about your attitude – pensando nella mia solitudine e facendomi domande sul tuo comportamento”) ma con il medesimo risultato: Elvis riusciva anche interpretando

vocalmente il brano in maniera differente a porre l’enfasi sul passaggio che lui riteneva importante.

Non a caso chi ascolta le sue canzoni resta rapito da questa sua innata capacità. Non basta saper cantare bene, bisogna, come fanno i grandi scrittori o i grandi attori, trovare “l’enfasi”, raggiungerla, ed infine condividerla in quei passaggi in cui chi fruisce della loro arte resta catturato e si emoziona.

“Bringing It Back” è una canzone d’amore intrisa di dolore e rimpianto per un amore finito. Cantare di questi temi rischia sempre di sconfinare nella banalità ma la voce di Elvis riesce a superare tutto questo, perché le parole possono risultare banali se non affiancate da un cantore che con la sua voce riesce a trasmetterle nel profondo come solo lui sapeva fare.

La sua voce in questo pezzo è un mix di calore ed emozione, gestita da una capacità di controllo unica figlia di un talento naturale innato. Lo sappiamo da sempre ma non fa mai male ricordarlo.

Elvis in questo (e non solo ovviamente) è stato di gran lunga il più grande di tutti e lo mostra anche in questo pezzo parte dell’album “Today” di cui ricorre in cinquantesimo anniversario.

Ma questa è una storia a sé di cui parleremo più avanti….

Viva Elvis sempre