Ciao a tutti, ho il piacere di condividere con voi la mia breve ma intensa esperienza a Vienna.
Lo scorso 18 e 19 gennaio ho avuto l‘onore di incontrare la TCB Band, gli Imperials e Dennis Jale presso l’Hotel Intercontinental di Vienna.
Un’esperienza bellissima ed emozionante perché incontrare e parlare con i membri della band di Elvis non capita tutti i giorni!
Il primo che ho incontrato è stato Glen D. Hardin. Ha un sorriso un po’ spento, molto probabilmente per la tragica notizia della morte del vecchio amico Reggie Young, avvenuta appena un paio di ore prima.
Allungo la mano e lo saluto: “Ciao Glen” e lui “Hello”, ci guardiamo e gli chiedo col mio inglese stentato: “Glen, please, one selfie!“ e lui: „Oh yes“ lo abbraccio e il primo selfie é andato. „Thank you Glen“ e mentre si allontanava… se ho capito bene mi risponde affettuosamente: „You’re welcome!“.
Mi giro e vedo James Burton circondato da decine e decine di fans.
Ho avuto l’onore di conoscere James nel 2017 a Zurigo. L‘ho rincontrato poi nuovamente l‘anno scorso sempre a Vienna, nonché a Milano al “One night with James Burton”. Ormai quando lo incontro mi sembra un po’ di rivedere un amico di vecchia data. Aspetto il mio turno per salutarlo e appena mi avvicino a lui gli chiedo: “Jameeessss, do you remember me?!!!”
Lui mi guarda pensa un attimo e risponde:
“Yesss, Antonioooo how are you?” Ed io: “Fine. Thanks and you?” Dopo un abbraccio amichevole ci facciamo un selfie e mi chiede qualcosa che grazie al mio super inglese non riesco a capire. Tra le parole distinguo soltanto „girlfriend“, facendo sicuramente riferimento alla mia fidanzata Aurelia con la quale sono stato agli eventi di cui vi ho detto, e „Gianluca“, mio figlio di 9 anni, che un anno fa dedicava a James un videomessaggio al quale il chitarrista volle rispondere con uno suo. Praticamente fece impazzire (anche) mio figlio! Comunque non riuscendo a comprendere molte altre parole, dispiaciuto gli dico: „Jameeesss sorry I not understand what do you say“ e lui sorridendo mi guarda e risponde nuovamente con un abbraccio.
Se non fosse per le mie conoscenze linguistiche limitate, non lo avrei lasciato andare così velocemente, ma come minimo lo avrei tempestato di milioni di domande. Purtroppo però capisco che deve proseguire.. lo saluto con un „See you later James“ lasciando il posto ai tanti altri appassionati.
Ma le emozioni non finiscono! Subito dopo riesco a farmi una foto con Ronnie Tutt scattata dal mio cellulare da sua moglie Donna (sempre in sua compagnia)! Per due giorni, come un matto, continuai a chiedere loro autografi e foto, conquistandomi il soprannome “The Italian”.
Arriva la sera e sono eccitato come un bambino. Apre lo spettacolo “Unplugged & Seated“, tutti seduti in stile salotto. La serata vede l’alternarsi di magnifiche canzoni, battute, risate e aneddoti curiosi su Elvis.
Dopo lo spettacolo ci rechiamo in hotel, dove inizia l‘aftershow party in compagnia della TCB Band, The Imperials e Dennis Jale. Musica e divertimento fino a notte fonda.
La mattina dopo tutti a colazione dove ho il piacere di incontrare altri fans e membri di vari gruppi di Facebook con cui ho potuto scambiare chiacchiere e condividere la nostra comune passione.
A mezzogiorno tutti a visitare la mostra degli oggetti, dei vestiti e accessori appartenuti ad Elvis e ai suoi familiari, esposti per pochi giorni in un museo nel centro di Vienna.
Nel pomeriggio altre foto ricordo con la TCB Band, The Imperials e Dennis Jale e in prima serata ci dirigiamo nuovamente in sala dove si sarebbe tenuto due ore dopo il tanto atteso concerto. Nel retro della sala si trova “Elvisland”: Il mondo di Elvis! o in altre parole un mercatino di dischi, cd, gadget e tanto altro dove, per ammazzare il tempo, non ci si può non togliere qualche bella soddisfazione.
Finalmente ore 20.00 inizia il concerto con “Also Sprach Zarathustra” seguito da “See see rider” e da tante altre canzoni fino all’ultima “Can’t Help Falling in Love“, durante la quale, alla fine, mi sono anche commosso (ho un ricordo molto particolare con questa canzone).
Consiglio a tutti i grandi fans del nostro amato Elvis di vivere questa bellissima e indimenticabile esperienza. James, Ronnie e Glen, nonostante l’età non più giovanissima, regalano emozioni uniche che ti fanno tornare nel passato.
Il giorno della partenza durante la colazione passano vicino al mio tavolo James e Glen che saluto con due frasi studiate fieramente la notte prima: „See you in two weeks in Bregenz. I’m coming with my son Gianluca and I hope you can make a picture with him“ (“Ci vediamo tra due settimane a Bregenz. Verrò con mio figlio Gianluca e spero che potrete fare una foto con lui”). Non sono nemmeno riuscito a finire la frase e Glen risponde: „Of course, we can my friend!”
Non vedo l’ora…A presto leggende… 🤙
Antonio