RECENSIONE: ITALIANS FOR ELVIS NOW AND FOREVER A cura di Marco Lofino
Amare Elvis significa anche saper rendere al più grande artista di tutti i tempi il giusto tributo. Per farlo non basta solo “cantare” o “omaggiare” ma offrire a chi ascolta quel feeling che solo chi apprezza davvero Elvis è in è in grado di percepire. Anche per questo il legame fra Elvis e i suoi fan è qualcosa di unico ed indissolubile.
Questo cd mette assieme vari tributi uniti magistralmente in un’unica riuscita quanto appassionata raccolta di emozioni . Qunidici brani eseguiti da alcune fra le migliori voci tributo ad Elvis in Italia.
Iniziando con gli anni cinquanta si parte con la chitarra magica di Luca Olivieri, da sempre in prima linea nonché pioniere in Italia nel diffondere il verbo in musica presleiano. Luca Olivieri qui lo ascoltiamo cimentarsi pregevolmente in due classici degli anni cinquanta, “I’m Left You’re Right She is gone” ,la dolcissima “Loving You” nonché in un brano particolarissimo dal sapore autobiografico degli anni settanta, la lenta e struggente “For Ol’ Times Sake”. Un inizio col botto, la voce e la chitarra di Luca Olivieri sono una combinazione di eccellenza sempre apprezzabile.
Si prosegue poi con un inevitabile parentesi di forte commozione. Un tributo nel tributo nelle successive tre canzoni che vedono protagonisti i Dreamers, band che per anni ha esaltato il nome di Elvis in Italia nelle loro esibizioni dal vivo anche con esponenti della TCB band , gli Imperials ed il povero Charlie Hodge. La commozione dicevamo è inevitabile quanto straripante nell’ascoltare la voce meravigliosa del nostro indimenticabile amico Stefano Bardelli che purtroppo due anni fa ci ha lasciati, lasciandoci (si conceda la ripetizione) gioielli come una poderosa versione dal vivo di “My Way” e di “Bridge Over Troubled Water” per poi scatenarsi in uno dei brani country veloci che amava maggiormente cantare dal vivo, la brillante “Walk A Mile In My Shoes”. Risentire la sua voce ci fa capire ancora una volta quanto amasse Elvis e quanto Stefano sia ancora e sempre, per sempre con tutti noi.
I Rubberneckin sono una band che da più di quarto di secolo omaggiano Elvis con la giusta misura e bravura unendole ad una carica adrenalinica che non accenna a diminuire nel corso del tempo. La voce del leader Massimiliano Barbati qui si esalta nell’interpretazione di tre brani trasversali nella parabola artistica del cantante di Memphis: la struggente “It’s Easy For You”, il fresco e trascinante rock and roll di “Now And Then There’s A Fool Such As I” e la meravigliosa ballata “Until It’ s Time For You To Go”.
Ma Elvis non è solo presente, con forza e passione, nel Nord Italia. Elvis è ovunque nel nostro paese. Nel centro Italia sono molto apprezzati e conosciuti i “Four Vegas”, gruppo capeggiato da Alessandro Bianchi che da anni si cimenta in esibizioni assai apprezzate focalizzandosi in particolar modo sugli Elvis degli anni cinquanta e sessanta. Gruppo versatile e trascinante, In questo disco avremo modo di dilettarci all’ascolto di brani del primo Elvis quali “Don’t”, “King Of The Whole Wide Word” nonchè la più matura e trascinante “Such A Night” (da ascoltare tutta d’un fiato)
Dulcis in fundo la ciliegina sulla torta. E che ciliegina. Tre brani che sono delle chicche dal valore affettivo inestimabile perché composti da Jerry Scheff, bassista di Elvis dal 1969 al 1977.
Jerry Scheff ha dato l’ok. Non è un ok qualunque. Jerry è unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi bassisti nella storia della musica, forse meno come compositore di brani e la sorpresa in questo senso è ancor maggiore oltre che il piacere . Qui ascoltiamo dei pezzi che forse avrebbero potuto essere delle hit per Elvis se solo avesse avuto la possibilità di poterle riascoltare ed apprezzare nuovamente, dalle più lente e melodiche “That’s When The Real Love Begins” e “Living In Paradise” passando per la più nota ai fan di Elvis “Fire Down Below”, brano di cui anni fa uscì la traccia musicale registrata nel 1976 dalla TCB band e che Elvis stesso avrebbe dovuto incidere nell’ultimo giorno di registrazione di quelle incredibili sedute denonimate “The Jungle Room Sessions”. Purtroppo tutto questo non accadde e allora quale miglior occasione per ascoltare questi brani nella versione di Fabio Romano & the J.O.’s.
Da anni Fabio Romano ci regala un tributo ad Elvis nel giusto spirito confezionando sempre dei brani godibili all’ascolto perché la passione è la matrice che li caratterizza. Una voce calda, potente ma attenzione niente forzature, niente esagerazioni, solo tanta voglia di celebrare Elvis ora come non mai in questo tributo unico che sicuramente resterà un modello da seguire e perché no da ripetere nel panorama musicale del mondo Elvis Presley in Italia.