di Marco Lofino
Ognuno di noi ha il proprio modo di vivere la propria passione per Elvis. Ed è anche questo che rende il suo mito così unico, diverso da qualsiasi altro, perché la versatilità e l’originalità del personaggio si rispecchia nella molteplicità di modi in cui i suoi fan lo ammirano e gli vogliono bene, a distanza di ormai trentaquattro anni dalla sua scomparsa.
Pensandoci bene, tutto questo è incredibile, un legame così forte malgrado il tempo inevitabilmente faccia sbiadire le immagini e lasci spazio magari a nuovi personaggi, a nuove mode, in qualche caso anche inevitabilmente a nuovi idoli…
Lui è stato, anzi è, più forte di tutto questo. Anni fa scrissi in una recensione di un suo CD, che rimanevo meravigliato del fatto che lui potesse ancora meravigliarmi per la sua voce, il suo carisma, la sua versatilità.
Malgrado il gioco di parole un po’ azzardato, mi permetto di dire che ancora oggi è così.
Fondamentale, a mio modesto parere, è però riuscire a scindere l’artista dall’uomo, del quale possiamo avere ogni tipo di resoconto e di ricordo da parte di coloro che sono ancora in vita e che sono stati per vari motivi a stretto contatto con lui, testimonianze delle quali ben poco potremmo sapere realmente perché comunque sia Elvis è stato un uomo come tutti noi, nulla più nulla meno, coi suoi pregi,coi suoi difetti, con le sue virtù e le sue debolezze, e solo lui dentro di sé poteva sapere come realmente si sentiva, quello che provava.
Pertanto (la mia è solo una considerazione personale assolutamente opinabile) non mi è mai interessato troppo saperne di più sulle abitudini sessuali o private di Elvis, sui suoi veri o presunti eccessi di ogni tipo. Di tutto è stato scritto nel corso degli anni, a mio parere aggiungendo ben poco,alla statura artistica del suo mito, ed in molti casi ahimè danneggiandolo.
Sta a chi legge capire che essendo questioni legate alla vita privata non vanno né idolatrate né condannate e quindi prese per quello che sono, ovvero mere curiosità
Il lato umano di Elvis va invece a mio parere più ristrettamente considerato, rispettato e se volete apprezzato come uno degli ingredienti fondamentali di quella ricetta che lo ha portato ad essere il piu grande artista del secolo scorso.
Pensiamo ad esempio, quando ascoltiamo Elvis in studio, al suo modo di lavorare. Le sedute di registrazione, i brani incisi take dopo take, la sua estrema professionalità e maniacalità nel volere raggiungere un determinato tipo di risultato nell’esecuzione di un determinato brano. Tutto questo al suo innato senso dell’umorismo, alle sue battute, alla sua risata contagiosa… Potrei citare cento esempi di questo tipo, basta semplicemente prendere un cd di qualsiasi session, ed ascoltare l’approccio di Elvis verso quello che lui giustamente riteneva comunque un lavoro: in una parola: CONFIDENZA.
La confidenza nelle esibizioni dal vivo confluiva poi nella passione. Elvis cantava con passione. E lo mostrava al suo pubblico con le vibrazioni che la sua voce trasmetteva a chi lo ascoltava dal vivo. Credo che un’esperienza del genere, per chi l’abbia vissuta, sia davvero indimenticabile per il bagaglio di emozioni che ancora oggi quelle persone assai fortunate trattengono dentro di sé.
Sensazioni uditive, (chi non resta a volte elettrizzato dal semplice modo con cui Elvis chiamava le canzoni sul palco prima di eseguirle…”Do you now what I can Do” (prima di “I can’t stop loving you”, oppure semplicemente “Big Hunk” prima di “A Big Hunk Of Love”) ma anche immagini, sguardi, non meno efficaci, non meno penetranti.
Mi piace rimandare in questo senso allo sguardo fiero e compiaciuto che Elvis rivolge all’orchestra di Joe Guercio verso il finale di American Trilogy nel filmato dell’Aloha, poco prima che lui attacchi “Glory Glory Alleluiah”. Il pugno alzato al cielo per caricare tutti, e forse anche un po’ se stesso, e poi chiudere magnificamente l’esecuzione del brano. Se mi chiedessero di rappresentare Elvis in un’immagine, in un frame della sua vita artistica, sceglierei quell’istantanea.
Ebbene, in quello sguardo c’è una parte del lato umano di Elvis nel suo essere artista, ed è quello che a tutti i fan di Elvis importa maggiormente perché contribuisce a renderlo ancora più bravo, più unico ed indimenticabile ai nostri occhi.